venerdì 29 luglio 2011

Dorian Gray mi fa una pippa, ma a tutto c'è un limite...

Oggi il karma mi era avverso (strano, non succede proprio mai...)
Io e Biss, alla disperatissima ricerca di un lavoro ci rechiamo in un locale a portare il centoquarantesimo curriculum. Il punto non è cosa ci abbia risposto il cameriere del ristorante a cui lo abbiamo consegnato. L'importante viene dopo.
Un po' provati, trovandoci proprio di fianco ai tavolini di un pub, decidiamo di riposarci e ordinare una birretta. Così entriamo. La cameriera domanda cosa desideriamo e subito dopo ci chiede i documenti. E fin qui va bene: io dimostro al massimo sedici anni, Biss forse anche... qui non vendono alcolici ai minori di ventun'anni, meglio esser sicuri insomma. Così sguainiamo fieri i nostri documenti, la cameriera da loro un occhio e non sembra soddisfata... vuole un passaporto o una patente!
 . Eh - ci spiega - io non ho idea di come siano fatte le carte didentità italiane... potrebbero essere false!
Allora!
Va beh... per fortuna proprio lì davanti c'è un altro pubbetto dove il gestore, un po' più gentile (o ciecato) dell'altra ci sserve da bere senza troppe storie. Finalmente riesco ad assaggiare una ALE di cui tutti mi parlano da giorni e giorni quando, arrivata a metà, un'apina ci casca dentro. Dopo aver assistito alla sua lenta agonia (il che mi ha anche parecchio rattristata, povera) rinuncio a malincuore alla mia birra. Tanto stasera mi rifaccio, che Biss me ne deve una!

martedì 26 luglio 2011

Impobabile comitato di benvenuto

penso che se un giorno mi capitasse di andare a convivere con qualcuno che amo alla follia, almeno allinzio l'ansia sommergerebbe tutto l'entusiasmo. L'idea di dover vivere a stretto contatto senza sapere come potrebbe andare mi farebbe odiare per un secondo tutti quegli aspetti di cui son sempre stata innamorata. Almeno per un attimo. Paura forse... credo di si.
So solo che amo Londra, l'ho sempre amata ma stamattina ogni suo angolo mi terrorizzava quasi. Non so com questo mio semi salto nel vuoto potrà andare a finire. Sicuro che on è iniziato nel modo migliore, o quantomeno, trovare un ragno attaccato alla parete non è un buon comitato di benvenuto!
Che poi sul contratto, oltre al divieto assoluto di fumare non c'era scritto che oltre agli inquilini non era permesso introdurre estranei?
Beh adesso è morto, bontà sua...

sabato 23 luglio 2011

Finale col botto

Avete presente quelle feste chic in quei club esclusivi, magari con la piscina, col giovane incamiciato che sorseggia il suo prezioso cocktail intrattenendo alcune belle ragazze in tubino e tacco dodici, le tardone che osservano il crocchio di manager al loro fianco, la coppietta che si scambia effusioni sdraiata su un lettino e quel gruppetto di dodici o tredici ragazzi che salta, poga e canta a squarciagola "TELL MI UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAI IU UON LOOOVE... UAAAAAAI MAI LOOOOOOOOOOOVE"... ecco, quelli siamo noi. Ci guardaimo intorno, scopriamo di essere gli unici a ballare e pensiamo che se solo non ci fosse quel muretto un po' altino, avremmo già gettato in piscina due o tre fighetti. Per sbaglio ovviamente, ci divertiamo ma mica siamo rissosi.
E dopo tanto movimento, la Nisba si preoccupa per noi e va a cercare un po' di ristoro al bancone, armata di sei scontrini. Guarda la barista e in quel momento avviene il miracolo:

"Ciao, scusa MI FAI 24 SBAGLIATI, 35 VODKA LEMON E 26 CUBA?"
Poi, notando qualcosa di sbagliato:
"Ooh scusa, mancano TRE VODKA LEMON!"
Così, felice e soddisfatta torna da noi. Gli scontrini li ha ancora in mano.

C'è forse da stupirsi se un paio d'ore dopo tre di noi si avviano verso l'uscita intonando
"WELCOME TO THE JUNGLE, WE'VE GOT FUN AND GAMES..." mentre la Q si chiede dove si trovi il tasto off per spegnerle e condurle gentilmente a dormire?

Ragazzi che finale col botto. Ogni volta che una festa viene organizzata nei minimi dettagli c'è sempre il rischio che qualcosa vada storto, e se la festeggiata (o l'organizzatrice) sono io, il rischio si alza in maniera esponenziale.
Ma quest'anno il karma festaiolo è dalla mia parte. Dopo le legnate degli anni passati mi sembra anche il caso.
Amici di viaNoto e non, è stato meraviglioso salutarvi ieri sera. Come meravigliose sono state tutte le feste di quest'anno, quindi vi ringrazio un po' per tutte: grazie per il mio compleanno, grazie per esservi laureati tutti in maniera così divertente e grazie per ieri, per la copagnia, le chiacchiere e i gossip, per i balletti scomposti, per avermi tenuta lontana dal bordo della piscina (soffro di vertigini da acqua...) e per non aver chiamato la polizia (o l'ambulanza) mentre cantavo gli Offspring insieme a Electric Suzy e uno sconosciuto, proponendo cori a caso.
Stamattina mi son svegliata alle dieci, fresca come una rosa e con un lucidissimo ricordo di tutto quanto!
Sono ancora giovane, quando torno festeggiamo di nuovo!

Però mi mancherete un sacco...

lunedì 18 luglio 2011

Siamo tutti dottori...

Oggi la mia vicina di casa si è laureata e ha voluto condividere la sua gioia con tutti noi condomini.
Stamattina scendo e sulla cassetta delle lettere trovo questo cartello (con tanto di foto):

"Non sarò capace di lavarmi i denti ma da oggi sono dottora!"

...

Brava Fiatella (perchè da oggi ti chiamerò così), per fortuna che ti laurei in scienze politiche e non in odontoiatria... spero per la commissione che tu abbia discusso almeno a due metri da loro.


E' proprio vero che la laurea la danno un po' a tutti...

domenica 17 luglio 2011

Sembra quasi perfetto...

"M'hai detto t'amo, ti dissi aspetta, stavo per dirti eccomi, tu m'hai detto vattene"
(Jules e Jim, François Truffaut, 1962)

Spesso la vita è talmente simile a un film da spaventarci.
Qualche volta invece le cose vanno in modo diverso e sembrano quasi prendere la direzione giusta
Quasi, perchè io partirò tra una settimana e mi perderò tante belle cose che per stupidità o altro ho rimandato troppo a lungo. Ma in fondo, posso esere spaventata per la fine di qualcosa che non ha mai avuto un vero inizio?

Tutta questa dolcezza non mi s'addice...

mercoledì 13 luglio 2011

Fauna metropolitana

Non vedo abbastanza per poter guidare. Però, anche potendo, credo che non prenderei mai la macchina per uscire a Milano nell'ora di punta (che in questa città significa più o meno OGNI ORA DEL GIORNO).
Sono un'affezzionatissima frequentatrice della metropolitana e credetemi, ogni giorno che passa rimango sempre più stupita davanti agli atteggiamenti delle persone.
Che l'italiano medio non sia esattamente famoso per il suo acume è cosa più che nota, ma a volte tendo a non dare troppo peso alle generalizzazioni e svaglio, perchè il più delle volte si rivelano ben fondate.
La metropolitana poi è abitata da una fauna indistinta che la noncuranza mi porterebbe ad archiviare sotto la svoce di "Teste di C***", ma la mia natura da ortaggio inacidito tende a catalogare questa fauna in sottogruppi cosìì denominati:

 - QUELLO CHE VUOLE CRESCERE: solitamente lo si trova nei vagoni più affollati, di fronte ad un posto a sedere vuoto per miracolo. Pur avendo la meravigliosa e rara opportunità di sedersi, questo strano essere preferisce non coglierla, rimanendo in piedi ad occupare spazio e impedendo a chiunque di occupare quel posto vuoto, perchè i suoi piedini sono ben piantati lì davanti, come se facesse la guardia al sedile. E' frequente trovarne più di un esemplare in un solo vagone...

 - LO SPANDONE: attenzione, non si tratta di un esemplare di corporatura generosa. Se così fosse, non sarebbe certo colpa sua. Il vero spandone è colui il quale trova i confini del proprio posto torppo stretti, decidendo di invadere i tuoi. Il cappotto gli vola ovunque, la sciarpa ti finisce in faccia, siede a gambe spalancate e legge il giornale con le braccia belle larghe, probabilmente per godere di una buona panoramica. Tu, per conto tuo hai due possibilità: stringerti nel tuo angolino in silenzio oppure incominciare a spingere per far spazio ai gomiti...

 - LO SPAESATO: probabilmente è un autoctono ma, mentre il corpo cresceva e invecchiava a Milano, la sua testa viveva tra le nuvole, impedendogli così di apprendere le nozioni basilari. Costruisce il suo nido davanti alle portiere del vagone, oppure ama appollaiarsi al palo, ma sempre il più vicino possibile alle porte. Tuttavia ignora che a Milano esistono fermate cosiddette di scambio, dove la gente di solito sale e scende a fiumi perchè in prossimità di un'altra linea o di una stazione. Mentre tu ti fai largo per scendere, lo vedi arrotolato al palo e intendto a farsi i cavoli suoi. Non ti poni nemmeno il problema di chiedergli "permesso", perchè sai che una tale rilassatezza è dovuta al fatto che presto anche lui scenderà... no? E invece no! Rimane lì fermo mentre gli altri si divertono a prenderlo a gomitate, a volte borbotta tra sè con fare lamentoso, altre volte invece ti guarda stupito e ti chiede se per caso tu debba scendere... nono... volevo solo guardare il vetro da vicino! mah...

 - QUELLO AFFETTUOSO: a lui non interessa chi tu sia, da dove tu venga, se il vagone sia pieno o vuoto. Quel che vuole è solo starti vicino. Nonostante abbia tutto lo spazio del mondo, lui ti si attacca. Tu ti sposti, tanto c'è spazio, magari indietreggi, lui sente il vuoto e lo riempie col suo corpo. Tu allora indietreggi ancora un po' ma lui, sentendo la tua mancanza, ti viene immediatamente a cercare. Risultato: sei spanato contro la porta, con il libro spiaccicato in faccia o, in casi peggiori, coi suoi capelli nel naso...

 - L'AMLETO DELLA METRO: probabilmente spaesato davanti a tutto lo spazio che offre un vagone quasi vuoto, entra con lentezza, valutando accuratamente dove e come posizionarsi. Tu sei dietro di lui e, nella migliore delle ipotesi rimani in piedi perchè nel frattempo tutti i posti sono stati occupati da gente più lesta... nella peggiore rischi di rimanere incastrato alle porte.

 - IL TIMIDO: La metro lo spaventa, devono avergli raccomandato di non addentrarsi troppo in quell'antro oscuro. Così decide di rimanere in superficie, di occupare lo spazio davanti alle porte, senza andare troppo in fondo. Quella dell'antro oscuro è una leggenda che va forte, la devono aver raccontata a molti, infatti son ben pochi gli impavidi che s'addentrano nei pressi dei sedili, dove di solito c'è più spazio. Io che son tra questi lo so bene, come ben conosco gli insulti che i timidi son soliti lanciarci, perchè "spingiamo"...

 - IL BOLSCEVICO: questo esemplare sfoggia i suoi istinti primordiali (o la sua ideologia politica) sulle scale mobili, dove troneeggia fiera la scritta "TENERE LA DESTRA", perchè l'altro lato andrebbe lasciato libero per chi magari va un po' di fretta. Ma un vero bolscevico va sempre a sinistra e non sarà uno stupido cartello a far vacillare i suoi valori. Così si piazza sul lato libero, magari a chiacchierare col vicino, bloccando il passaggio ad una folla di milanesi affrettati...

Ecco, questi i meno rari, ma credetemi, vi è un'ampissima gamma di esemplari dalle mille sfumature su cui proporrei un approfondito studio sociologico.
Senza dimenticare la categoria autisti. Anche su di loro ci sarebbe molto da dire. Il mio preferito però è in assoluto l'AUTISTA COL RINCULO, quello che non frena alla fermata ma cento metri più in là perchè si è accorto all'ultimo della tua presenza...
Ma... non mi avevi visto o pensavi che fossi qui a farmi pungere dalle zanzare?

sabato 9 luglio 2011

Il viaggio della speranza

Tra due settimane o poco più partirò per Londra.
No bello... interessante. Si, non parto per una settimana ma per 2 mesi. O forse 3.
Erano tanti anni che desideravo farlo e quest'estate ho approfittato della fortuna di non avere esami o impegni di sorta.
In principio l'idea era quella di partire da sola. Poi per una serie di vicissitudini è andata a finire che con me partiranno anche il signor Ed Wood e Sir Biss.
Visto che già sento le vocine di rimprovero, forse è meglio spiegare per bene come i fatti siano precipitati, fino a giungere a questo punto.
A marzo Sir Biss, con la scusa di uscire con la sottoscritta, scava nel suo database di argomenti in comune per raccontarmi di come anche lui quest'estate abbia voglia di fare un'esperienza all'estero. Londra per esempio... Nei mesi successivi io avanzo l'ipotesi di cambiare tappa e andare a Brighton (è una città di mare, gli stundetni vanno in vacanza studio... saranno in cerca di un esercito di camerieri per servire la folla vacanziera) e lui dietr... "Sssssiiiiiii... effettivamente è una buona idea, andrò anch'io lì". Chiariamo un punto: non abbiamo mai deciso di andarci insieme. Forse ci saremmo visti per un ron de voiz aggrassivo a Camden. Stop.
Il 6 maggio 2011 la serpe, da vero gentleman si libera della sottoscritta. Nessuno ovviamente è a conoscienza del fatto, tantomeno Ed che il lunedì successivo ci raccoglie in gruppo e, come se nulla fosse, avanza la proposta:

 - Da quel che ho capito, tutti e tre vorremmo andare a Londra quest'estate. Perchè non andarci insieme? Divideremmo un appartamento e spenderemmo anche meno

Gelo.
Rotto prontamente da Sir Biss che esclama:
 - Si dai, che bell'idea, io ci sto.
Io, presa alla sprovvista, confermo. In fondo penso non sia un'idea così stupida. Prima cosa perchè essere scortata da due uomini potrebbe rivelarsi un vantaggio, in secondo luogo perchè i momenti di sconforto sarebbero prontamente attutiti da persone che considero più o meno "amiche", in terzo luogo perchè io e Sir Biss non siamo usciti così a lungo da rischiare di compromettere definitivamente il rapporto. In pratica posso anche credere in una bella amicizia. Che poi voglio dire, il fatto che uno si riveli una merda in materia di sentimenti non significa per forza che sia una merda in tutti gli altri ambiti della vita no?
Ad ogni modo mi assicuro che per lui non ci siano problemi di sorta e, una volta ottenuta la risposta i giochi son fatti. Niente più Brighton però, puntiamo su Londra. Si parte dunque.
Non prima di aver trovato casa però. Io cerco, cerco, cerco e mi sento sempre rispondere la stessa cosa: non affittano case per tre mesi, ti devi fermare almeno un anno. O un mese in caso di appartamenti per le vacanze, ma essendo un'inculata sicura decidiamo di bypassare le case vacanze e continuiamo la ricerca.
Dopo de settimane di buio totale, finalmente Sir Biss ci fa intravedere la luce: ha sentito un ragazzo che vive a Londra e affitta case. P.G. si chiama (che non sta per Principe Giovanni anche se potrebbe starci, vista la totale devozione che il mio amico serpentello gli riserva sempre) e ci propone un appartamento.

Con due doppie.

In zona 3

A 550 euro al mese.

Ora. NO!!! Stiamo scherzando? D'accordo che Londra non è certo famosa per essere una città economica, però non vi sembra di esagerare? Nemmeno a Milano si spingono a tanto.
 - Si ma è una casa grande... e ha anche il camino!
Che d'estate servirà di sicuro al suo scopo. Sir Biss ripone cieca fiducia in P.G. e, immaginando già tutti gli ammennicoli che andranno ad abbellire il suddetto camino, avanza argomentazioni volte a convincerci. Io e Ed non siamo convinti ma, essendo sommersi dagli impegni (vuoi il corto, vuoi gli esami, vuoi io che mi sono un po' persa via) decidiamo di rimandare tutto e cercare con più calma. Ma Biss non è d'accordo. Prima finisce gli esami, poi inizia a tempestarmi di mail con l'unico scopo di mettermi fretta. Il succo è più o meno sempre lo stesso:

 - Carotina! (...) questa settimana dovrei sentire P.G., però dobbiamo sbrigarci a decidere se no la casa va a finire che la da a qualcun altro.

E va bene!!! Non l'hai ancora capito che io quella casa NON LA VOGLIO??
Ma non è finita qui.

 - Tieniti assolutamente libera la settimana prossima perchè così ci vediamo e decidiamo. 

Ok, dovrei studiare ma farò del mio meglio... Ad ogni modo, avendo avuto occasione di parlare con qualche amico che a Londra c'è stato, il consiglio unanuime è stato NON FIDARTI DI INTERNET, PRENOTA QUALCHE GIORNOIN OSTELLO E POI CERCA QUANDO SARAI Lì. TROVERAI CASA IN UNA SETTIMANA. Che poi se sono in tanti a dirmelo, la cosa acquista spessore e credibilità no? Ma Sir Biss non ne vuole spaere. Lui vuole arivare a Londra con la sua caseetta prenotata. La prima cosa che vuol fare è posare il suo culo su un divano. Ok, continuiamo a cercare. Questa settimana dovremmo anche vederci...
Se lui non fosse partito, quindi irraggiungibile da una settimana. Che poi come cosa ci starebbe, ha finito gli esami, sarà pur libero di farsi una vacanzina in pace...
Ma non quando chiedi agli altri di tenersi liberi! Va beh... un'offerta così a bruciapelo... dai... 
Ma quantomeno avvisaci! Io e Ed l'abbiamo scoperto per caso, guardando la bacheca di un evento a cui tutti e tre siamo stati invitati.
A questo punto è evidente che la stronzaggine del soggetto si dilaghi ben oltre il lato sentimentale...
E io con lui non voglio partire. Mi spiace solo per Ed che lo considera un amico e forse trascorrere due mesi insieme non gli sembra poi così tremendo... solo che io devo decidere qualcosa e vista la ristrettezza dei tempi, non posso permettermi di aspettare che il signorino torni dalla Crucconia.
Ho mandato un messaggio a entrambi, lunedì possiamo vederci a pranzo per favore? Ancora nessuna risposta e visto che gliel'ho scritto ieri sera, stamattina ho incominciato a cercare qualcosa per conto mio.
E domani prenoto l'ostello. Diamine!

venerdì 8 luglio 2011

Vaccini ad personam ovvero, sogno o son desta?

Non so se me lo sono sognata o che. A me non sembra, data la chiarezza con cui ricordo la scena (ero in sala, al pc e stavo ascoltando distrattamente la televisione, madre in cucina, padre sul balcone).
Se così fosse sarebbe molto grave sognare con tanta lucidità, ma soprattutto sognare CERTE COSE, perfettamente logiche anche nel mondo reale. Non voglio immaginare cosa ne penserebbe Freud a riguardo

Ma giuro che ieri ho sentito il nostro caro B. pronunciare la seguente frase:

"Ogni cosa che faccio io è ad personam ormai... se avessi scoperto la penicillina, avrebbero replicato che si tratta di un vaccino ad personam".

Logico no? Soprattutto dato il vittimismo nonchè le manie di potenza di cui il premier è afflitto, potrebbe davvero averlo detto.
In quel caso avanzerei un timido consiglio:

Caro B, anzichè perdere tempo con la norma Salva Fininvest o sfidare i giornalisti per provare che lui non ha mai insultato nessuno, perchè non ti metti a studiare per trovare il vaccino contro il nanismo? Pensaci. Sarebbe sicuramente un vaccino ad personam, questo si. Però sarebbe utile. Alla sottoscritta almeno.

mercoledì 6 luglio 2011

Ressa, fondi, cipolla e poliestere

Visto che qualcuno potrebbe obiettare...
Fate conto che io sia già laureata, lavoratrice piena di soldi e con i week end liberi per bazzicare le vie del centro.
Fate soprattutto conto che io non abbia speso buona parte dei miei sudati risparmi per comprare (nell'arco di un quarto d'ora) tre vestitini in tre differenti banchetti al mercato.
Anche se tutte quelle meravigliose coincidenze si rivelassero vere, con i saldi che impazzano non credo mi troverei immersa di vestiti in un camerino di qualsivoglia negozio. Non adesso almeno.
L'ho fatto eh, tante volte anche. Il problema è che farlo senza rendersene conto (quand'ero al liceo non sapevo nemmeno che iniziassero i saldi... sapevo di essere in vacanza e di avere un po' di soldini da sperperare per aver portato a casa una discreta pagella...) funziona sempre di più che farlo perchè SAI che ci sono i saldi e quindi ti dai allo shopping. Credo sia anche questione di aspettative... Due anni fa invece, quando qho atteso quella data con un po' più di entusiasmo (mi ero appena alureata e per questo i soldini erano anche di più), si è rivelato una delusione. Son tornata a casa senza nulla, mal di piedi e incazzatura a parte.
Il problema è che la prima settimana (o le prime settimane) di saldi porta con sè svariati inconvenienti di sorta:

Una ressa immonda: io quando faccio shopping ho bisogno di spazio. Non riesco a dscegliere cosa comprare con otto mani con i miei stessi intenti, che mi fluttuano in faccia. Poi io cammino svelta e non sopporto di girare per il centro a due all'ora perchè la schiera di ragazzine davanti a me vuole ammirare il paesaggio. Che ti devi ammirà che non c'è niente da guardare?

I fondi di magazzino: ebbene si. Perchè quando entro in un negozio per sbirciare in attesa dei saldi, addocchio sempre chili di roba. Tornando poi al "momento giusto", tutta quella meraviglia è improvvisamente scomparsa. Ne trovi altra simile che però la commessa ci tiene a precisare che "non è in saldo". Il resto invece somiglia terribilmente a tutti quegli stracci che la prima volta avevi bollato come "Schifezza che non metterei nemmeno per andare alla festa di laurea della mia peggior nemica!".

All'inizio i saldi sono... bassi, partiranno dal trenta o quaranta per cento. E' col passare delle settimane che li sparano più alti...

E col passare delle settimane succede anche che la ressa, saziatasi ormai dopo aver comprato mari di... boh avranno gusti diversi dai miei... si è pian piano diradata. Gli abiti vergognosi sono quasi terminati e dal magazzino escono timidi timidi, oggetti di maggior pregio. Che però non potevano mica bruciarsi subito. Ed ecco che magicamente ricompaiono quei meravigliosi abiti addocchiati a fine giugno. Miei! A meno della metà del prezzo! E' vero, l'impresa rimane sempre trovare la taglia. Però quel problema ricorre anche con le schifezze, fidatevi.

Poi vi dirò, ho si speso parte dei miei sudati risparmi per comprare quei vestitini, ma li ho presi al mercato spendendo in tutto qualcosa come 25 euro! Al mercato le cose costano poco tutto l'anno e poi ultimamente ho notato un fatto strano: quelle cose mi durano sempre anni. Molto di più rispetto ai vestiti che compro nei soliti negozi. Sono sempre costretta a buttarli perchè a quanto pare dopo un po' reagisscono ai lavaggi e puzzano. Tipo un maglioncino nero che comprai da Oull and Bear credo... o Zara... Una mattina arrivo a scuola stranamente in ordine, capelli a posto, trucco perfetto e un dubbio terribile:
 - Jelly ma... Puzzo?
 - Un po' si... forse...
 - Sarà il maglione cazz, in pausa mi accompagni a prenderne un altro?
Due ore dopo il caldo ha iniziato a salire e, mentre gironzolavamo per negozi decido di togliermi quel maglioncino mezzo marcio.
 - Ma guarda che ora non puzzi... profumi di buono, evidentemente era la maglia.
Adesso sparge la sua puzza in un cestino di piazzale Lodi. E non sono affatto sicura che la spazzatura sia contenta.
I vestiti del mercato invece profumano sempre e se puzzano lo fanno in modo normale, non sanno di insalata alla cipolla e poliestere.
Detto questo mi rimetterò a studiare, aspettando con ansia il 21, giorno in cui finiranno gli esami. E allora mi scatenerò QUI! (forse... se avrò i soldi)

lunedì 4 luglio 2011

La Notte della Rete, di censura e (poche) altre storie


Interrompiamo momentaneamente le trasmissioni per informarvi di un fatto increscioso e, quel che è più grave, che molti di noi ignorano purtroppo!

Tra meno di 48 ore l'AgCom voterà una delibera che darà inizio alla censura sul web. In parole povere la delibera permetterà di oscurare siti stranieri e rimuovere contenuti considerati... non lo so, sbagliati forse... perchè in fondo la censura sarà completamente arbitraria e senza il vaglio del giudice.

Il web oggi è forse l'unico mezzo veramente democratico rimasto. Le notizie girano libere e siamo noi a scegliere se approfondirle o meno. So che insieme ad esse girano anche schifezze e abomini che sarebbe meglio rimanessero lontane da bambini e adolescenti. Lì forse la censura servirebbe ma sono pienamente convinta che in primis qui giochi l'educazione dei genitori e se manca, la censura serve a poco.

Comunque! Il succo di questa manfrina è: cosa potremmo fare noi per evitare tutto questo?
  1. se sei un blogger scrivi un post, usando il logo che vedi qua sopra e riportando tutti i link, e diffondilo più che puoi tra quelli che conosci;
  2. vai alla pagina di Agorà Digitale in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;
  3. firma e diffondi la petizione sul sito di Avaaz;
  4. partecipa e invita tutti i tuoi amici a "La notte della rete": 4 ore no-stop in cui si alterneranno   cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.  
  5. Potete anche non far nulla... io però questa, questa, questa, questa, questa, questa le leggerei... 

domenica 3 luglio 2011

Due pesi, due misure

E' sempre un piacere scoprire, tuo malgrado, che il tuo ex - si, proprio quello che diceva di non esser mai stato in vacanza con una ragazza e di non volerci andare perchè lo trova noioso -  è appena tornato da una romantica gita fuori porta. Ovviamente accompagnato dalla sua nuova fanciulla...

Eeh, come cambiano le cose nel giro di un anno...

venerdì 1 luglio 2011

Design a portata di click

Io di design non ci capisco nulla.
Tuttavia, portatemi all'Ikea ed avrete una carotina felice!
Tralasciando il cibo (le polepttine però meriterebbero un intero post e, in mancanza di soldini, anche il dolcetto al pistacchio è degno di nota), non appena metto piede in quel luogo magico, perdo completamente il controllo. Inizio a tuffarmi a pesce sui letti per testarne la morbidezza, m'impossesso del telecomando dei televisori (che puntualmente non funzionano) comodamente seduta sui divani e mi fingo impegnata nella preparazione di complicati manicaretti come se quella cucina fosse la mia.
Poi viene il turno delle sedie. Testate le rotelle va provato anche lo schienale, quindi i cuscini, le lenzuola, le lampade, i bicchieri e, last but not least... le bacheche di sughero.
Poi ovviamente i soldi per comprare lenzuola, lampade, cuscini, piumoni, copriletti, posate, bicchieri e polpette mancano sempre. Ma questo succede a me, povera studentessa squattrinata. Perchè in realtà, il bello dell'ikea è proprio la possibilità di arredare la propria casa con oggetti meravigliosi, che alla fine non costano nemmeno tanto!

Pensate e tutti quei meravigliosi gioielli potessero diventare vostri... gratis.
Ecco. Qui non è proprio così ma poco ci manca.
Lo studio di design Eat Arts ha avuto una splendida idea... e costa solo un tweet.
Sul sito potrete trovare i progetti per le lampade Deruh e Medusa, cliccando poco sotto potrete scaricare il progetto e le istruzioni per costruirle. Completamente gratis (beh, tralsciando il costo dei materiali) e semplici da montare. Potrei riuscirci anch'io che, oltre ad essere sempre al verde, son pure una pippa a montare i mobili.

Se avete voglia di dare un'occhata e scaricare il progetto, pigiate QUI! Costa solo un click :)