venerdì 26 agosto 2011

Piccoli drammi fotografici

Pensavo che la disgrazia peggiore che potesse capitare, fotograficamente parlando, fosse avere a che fare con la mia coolpix S220. Rossa, piccola e alquanto ribelle. Da lei non si può cavare alcuna foto decente che non necessiti di lunghe ore di post produzione. Con lei l'esposizione è sempre o troppo chiara o troppo scura, ci mette trenta secondi a mettere a fuoco e quasi sempre con scarsi risultati e se la luce non è al massimo, le foto vengono mosse. la sua filosofia del colore poi è ancora da interpretare...
Tuttavia, dopo quel che mi è accaduto, ho realizzato che c'è di peggio.

La più grande disgrazia che mi può capitare, fotograficamente parlando è arrivare a Londra con quella piccola meretrice fotografica, che dopo dieci giorni di foto scadenti, si rifiuta di accendersi e ti costringe a fare le foto con il cellulare.
Ora, non vi sembra un insulto al buon gusto?

giovedì 25 agosto 2011

Dalle stelle all'underground

Ve lo ricordate il mio post sulla fauna metropolitana? Si parlava ovviamente di Milano.
Beh, qui dopo un mese tondo tondo posso affermare con sicurezza che le cose vanno in maniera diversa.
A cominciare dagli autisti dell'autobus che qui, se non stendi il braccino a mo' di autostoppista, non si fermano e tirano dritti per la loro strada. Poi il rinculo ce l'hanno anche loro e su un double decker, credetemi, non è piacevole, visto che il rinculo te lo esprimono sempre mentre sei sulle scale... 
Sui treni poi è tutta un'altra storia. Per prima cosa: quanto pensate potrebbero sopravvivere delle poltroncine imbottite in quel di Milano? Un'ora credo. 
Detto questo, e sottolineando che con tredici linee (si, tredici!!!) un posto lo si trova quasi sempre, bisogna riconoscere che ciò non accade però tra le cinque e le sette. In questo magico orario accadono però due fatti inspiegabili per un milanese: la metropolitana è piena, non ci sono poltroncine vuote, bisogna stare in piedi. L'inglese medio, con il solito garbo che lo contraddistingue, non ama addentrarsi troppo nel vagone e si unisce alla massa vicino alle porte. TU hai dunque tre possibilità:
  • ti unisci a loro sperando di starci
  • chiedi gentilmente permesso e ti addentri nell'area poltroncine
  • aspetti il prossimo treno (e via da capo)
Io di solito opto per la seconda, ma devi essere molto piccolo per farlo. Detto questo,è esattamente qui che avviene il miracolo. Se ricordate, vi dissi che a Milano è molto frequente trovare persone come dire... spaesate, che nonostante siano giunte ad una fermata di scambio, mantengono gelosamente il loro posticino davanti alla porta, impedendoti di uscire (senza picchiarli). Qui invece tu, giovane piccolo esemplare di straniera appostata in mezzo al vagone, riuscirai sempre ad evadere dal treno. Gli inglesi sono svegli. E le porte sono larghe.
Tutto ciò in realtà ha ben poco di magico. L'ho scoperto ieri sera, in un pub a London Bridge, mentre io e Lucone, per la prima volta dopo otto anni, ci siamo incontrati qui a Londra.
Lo conobbi al mare, avevo diciassette anni, lui diciotto e in una sera (o in un pomeriggio) qualcosa scattò in lui e decise che, nonostante la mia incapacità nella pratica della giocoleria, doveva avermi. Così la sera stessa mi portò sul tetto del teatro e mi baciò sotto le stelle. Partii due giorni dopo ma da allora ci siamo sempre scritti. Dopo un mese ho deciso di mandargli un messaggio, l'avevo fatto prima di partire ma dice di non averlo ricevuto. Ieri sera comunque mi ha proposto una birra. Ero stanca morta ma cosa faccio, rifiuto? 
Dopo un bel po' di strada e una cena sulla northern line raggiungo London Bridge e finalmente lo rivedo. Otto anni dopo e dieci chili in meno riesco a riconoscerlo, da lontano per giunta! Mi conduce al pub, mi presenta i suoi amici e iniziamo a chiacchierare riguardo il suo lavoro. Lui testa i treni! In pillole, per almeno venti o trenta volte al giorno, fa salire e scendere dei finti passeggeri da un treno fermo su un binario posticcio, altri addetti calcolano il tempo e decidono la larghezza delle porte, la posizione dei sedili e il numero esatto dei posti per invalidi. Mi racconta che ogni linea ha i suoi treni specifici perchè qui un tempo ogni linea apparteneva a privati che costruendo le loro gallerie, le resero una diversa dall'altra.  un treno della district non potrà mai entrare in una galleria della central. E fin qui c'ero arrivata: la central line è talmente bassa che pure io prendo le capocciate... Aggiunge poi che questi nuovi treni andranno a completare la quattordicesima linea,Scusa, ne hanno già tredici, sono tantissime.
 - Si, ma non abbastanza!
 - Noi ne abbiamo tre...  e quando la costruiranno?
 - Nel 2017... ahahah tra tre secoli! Sono un po' lenti, sai...
 - *pensando al giorno in cui vidi sulla cartina la fermata ASSAGO FORUM, diventata realtà solo a marzo* Se lo dite voi...
Ora, sempre ce siate ancora svegli e vigili, una conclusione è d'obbligo: due anni trascorsi a Londra ti fan dimenticare quanto l'italia possa esser lent...
Otto anni senza vederci e si chiacchiera di treni?
Ammettiamo di esser vecchi su!

lunedì 22 agosto 2011

Porta in faccia (tosta, e molto)

So che è strano leggere certe parole sul blog di una che si definisce afflitta dal cosiddetto gusto dell'orrido, ma quando ce vo ce vo! Quindi permettete la parentesi politicamente scorrettta e perdonate l'ignoranza.
La colpa poi è anche mia, che parlo e sono gentile con tutti senza la minima selezione... ma certa gente ha faccia tosta da vendere.
Mi spiego con calma. Sebbene sia davvero affetta da un clinico gusto dell'orrido, sono da sempre convinta che esistano al mondo persone oggettivamente belle e persone oggettivamente brutte. Oltre a ciô, esistono dei... come dire... livelli, o gruppi di persone simili, per bellezza, intelligenza, età che giustamente fanno alzare le chances di successo in caso un individuo s'interessi all'altro.
Poi certo, esistono coppie assortite, ma qui entra in gioco il carisma, l'intelligenza e lo stile. Parlando terra terra, alcune persone sono in apparenza meglio di altre. O comunque hanno qualcosa in più Se vuoi conquistare qualcuno che credi migliore di te, più bello, più intelligente, più impegnato, più giovane, più ricco... più quello che volete, ti devi sbattere e sfoggiare almeno un po' di stile. E in caso di sconfitta, riderci su e mollare la presa.
Peccato che non sempre tutto questo accada. In casi come questi infatti la mia amica Waldorf ha brevettato un gesto che la dice lunga:

ditino puntato avanti a indicare l'altro, 
ditino puntato verso sé stessi, 
mano che rotea velocemente, 
mano aperta che indica la via più veloce per andarsene!

Tradotto tutto ciò sta per:

TI SEI VISTO? 
MI HAI VISTO?
ECCO,
VATTENE!

Ok, l'altro giorno, mentre ero nel giardino dell'ostello in compagnia di sconosciuti, si avvicina un tipo che ad essere buoni avrà avuto quarant'anni, ad essere sinceri un piede nella fossa, mi chiede l'accendino e inizia a chiacchierare. Rispondo e lo ignoro il più possibile, continuando a parlare con gli altri. Va avanti così tutta la sera, finchè il telefono non suona e il terzo fratello Gallager (parlerò anche di lui a tempo debito) richiede di andarlo a prendere al lavoro. Evviva sono salva.
La mattina dopo incontro nuovamente lo spagnolo sulle scale. Mi saluta, attacca bottone, mi fa qualche complimento, aggiunge che non ha nulla da fare e s'informa sui miei programmi per la giornata. Gli dico che il mio amico ha la giornata libera, quindi uscirò con lui. Detto questo scappo in cucina per mangiare e spero di non incontrarlo fino alla sera. Purtroppo ci metto talmente tanto a lavare i piatti che lo spagnolo entra.
Ripete che non ha nulla da fare e mi chiede se voglio per caso uscire con lui.

- Il mio amico ha la giornata libera oggi, se vuoi venire con noi... - giusto per essere gentili.
- No, penso che in tre saremmo troppi...
o_________O
- Guarda, sarò chiara: non credo proprio perché ho già qualcuno con cui uscire da sola. 
- Non sono geloso.
Ripeto
o_________O
Scusa?
Ne hai di faccia tosta, tesoro! Sarò presuntuosa, ma cosa ti fa pensare che una ventenne anche magari carina uscirebbe volentieri con un uomo che ha il doppio dei suoi anni? Brutto per giunta (ma questo è opinabile) e senza alcuno stile (su questo invece non ci son dubbi). Quale ragazza avrebbe accettato, dopo una richiesta del genere? Sono quasi offesa. per tutta risposta ho sorriso, uscendo educatamente dalla cucina.
Un'altra al mio posto gli avrebbe sbattuto la porta in faccia!

domenica 14 agosto 2011

Walking down Serpentine Road

Avete presente uella nostalgia forte, quando dal nulla un pensiero richiama una semplice immagine e questa ti stringe lo stomaco, mentre in gola si forma un grosso nodo... erano anni che non stavo così.
Mercoledì sera tre di noi sono tornati a casa, ci siam salutati davanti alla porticina verde al numero 4. e ora mi sento inspiegabilmente sola.
Non immaginavo nemmeno potesse accadermi qui e ora, eppure è successo, dopo nemmeno tre settimane. A volte però esistono persone che impiegano un attimo a sorprenderti, passato quello non smetteresti mai di ascoltarle, di chiacchierarci, di rimanere semplicemente in silenzio a guardare le nuvole sdraiati in un parco...
Ho bisogno di un abbraccio, un giretto nella libreria di Camden Town e di una sigaretta seduti sul marciapiede davanti casa...

sabato 13 agosto 2011

Stachanovismo e baguettes

Qui in casa, un'enorme casa con un solo piccolo bagno, siamo in dieci. Ok, forse undici...
Va beh insomma. Se all'inizio pensavo che avrei diviso l'appartamento con gente di ogni nazionalità possibile, ho presto realizzato che tutti gli abitanti di questa casetta erano italiani. Tutti tranne una: L. E' francese ma manco a farlo apposta, parla perfettamente italiano. Quindi il suo essere straniera è totalmente inutile. Aggiungiamoci pure che è FRANCESE e potrete trarne le vostre conclusioni. Il problema più grosso però è che lei non si sforza minimamente di essere gentile e simpatica. Sembra invece che la parte della stronza le venga fuori in modo molto più naturale e spontaneo. Per essere più chiara: come quasi tutti noi, anche lei è venuta qui per cercare un lavoro. Appena arrivata si da un po' da fare, manda qualche curriculum qua e là e finalmente torna a casa con la buona novella: Ha un lavoro!!!

Odio profondo dei coinquilini che cercano e ricercano da giorni (me compresa...)

Il giorno dopo torna a casa dicendo di essersi stufata di quel "lavoro di merda" (barista in un doner kebap o roba simile....) e di averne trovato un altro come careriera in un ristorante giapponese.

Odio profondo dei coinquilini misto ai primi dubbi di sorta...

Il terzo giorno L. ci spiega che la giapponeisina del ristorante la chiamerà solo in caso di bisogno perchè di questi tempi non ha necessità di personale fisso in più.
Da una settimana L svolazza per l'appartamento tra una gitarella fuori porta e una passseggiata su Oxford Street. Qualche volta la trovo che studia. Ha smesso di cercare un lavoro, è in vacanza, ha detto. A volte s'informa su come sia andata la mia giornata, su quanti curricula io abbia portato, risposte positive,negative, concludendo il tutto con una pacchetta sulla spalla.
Ogni volta che la vedo bazzicare per casa con qualche sacchetto in mano mi viene in mente la nostra prima conversazione: tutti intorno al tavolo stavamo facendo conoscienza e, dopo averle raccontato quanto fosse difficile trovare un lavoro, lei commenta:

"Eh ma io so come voi italiani cercate lavoro: un quarto d'ora e poi tutti in spiaggia!!"

Eh me l'han proprio detto!

venerdì 5 agosto 2011

Trecentosessantasei

Come cambiano le cose. Forse anche per me...

 S: Uff, come mi piacerebbe venire su qualche giorno
 C: Anche a me...
 S: Ma tu ci sei già!
 C: Sei un po' lento eh...
 S: E allora dillo!

Pensavo di averlo già fatto. Ce ne metti di tempo a capirlo... forse non un anno ma due mesetti si