domenica 27 novembre 2011

Let's do it old... nomore!

L'altro giorno, incorniciata da un poetico scenario (erano le quattro e mezza, il sole tramontava e noi lavoravamo illuminati solo dalle luci dei mac) mi lancio con impeto ad esporre la mia nuova idea a Compagna di Sventure.

Io: - No sai, io pensavo di rifare tutta questa camminata ma studiare bene la prospettiva... bla bla bla... i piedi vorrei disegnarli proprio come orme perchè i tondini mi confondono ... bla bla bla...
Compagna di Sventure: *occhio da triglia"
Io: - Che poi pensavo, i personaggi della storia che ho scritto, di realizzarli in pachwork... bla bla bla...
CdS: *occhio da trigllia"
Io:  - E lei trovo sarebbe adorabile tutta giallina con un fiorellino tra i capelli... bla bla bla

Di norma, quando CdS guarda qualcuno con l'occhio da triglia, significa che non lo sta ascoltando affatto. Al contrario nella sua testa viaggiano a intermittenza le seguenti parole: SEI UN IDIOTA!
Ma il mio sproloquio continua:

Io: - So che può essere molto impegnativo ma penso che potrebbe rendere bene... bla bla bla...  Che ne pensi?
CdS: *occhio da triglia"
Io: - Stai pensando che sono un'idiota vero? Occheeeei...
CdS: *avvicina due dita alla bocca, le allontana, le avvicina...*
Io: - Ah, quindi tu non hai ascoltato niente, hai spento il cervello e sostituito il SEI UN IDIOTA con SIGARETTAAAAAA...
CdS: *sorride*

Scendiamo le scale e andiamo nel bagno di sotto dove di solito fumiamo, un po' come dei liceali stronzi. La prospettata pausa aveva donato a CdS nuova linfa ed energia quindi, convinta che stavolta mi avrebbe ascoltata, le racconto il sogno di quella notte, chiedendole di analizzarmi, perchè mi aveva inquietata parecchio: sorvolando la mia fissa onirica per i cubi di rubik, quella notte i miei pensieri erano talmente aggrovigliati da portarmi a sognare le mie compagne ciniche (non tutte, solo quelle accoppiate) in dolce attesa. Così, ansiosa di provare le stesse emozioni, avrei confidato il mio desiderio ad una compagna che prontamente mi consigliò di cercarmi prima un uomo...
"Ma  per trovare un uomo sarò sempre in tempo! Ora la mia priorità è questa"

(ecco, mi fa talmente impressione che solo ora mi rendo conto di non riuscire nemmeno a descrivere il sogno come si deve...)

Tornando del mondo reale:
Cds: - E' IL TUO OROLOGIO BIOLOGICO, LO VEDI? SEI VECCHIA! SEI VECCHIA!!!
Ma no, non credo, le spiego. io avrei detto il contrario: la mia priorità è trovare un uomo... e Basta! Infatti non a caso le protagoniste del sogno erano tutte quelle ormai... diciamo "sistemate". Le altre no.
CdS: - Ma chi te lo dice che noi siamo "Sistemate"... magari V. mi lascia...
Io: - Se ti lascia lo picchio! Anzi, lo faccio arrestare per furto e pedofilia...
CdS: - No guarda, se mi lascia lo gambizzo col femore che ho a casa... ma a pensarci bene... io non c'ho voglia... se mi lascia... Ciao. Però che sbattimento pensare di rimettermi in cerca... non ho voglia. Anche se mi tradisse, andrei dalla ragazza in questione a spiegarle che l'unico motivo per cui sono arrabbiata... è che non ho proprio voglia di sistemarmi e andare di nuovo a caccia! Lçovedi? SIAMO VECCHIE!
Io: - Riflettendo, se ripenso a com'ero l'anno scorso, carina, trucata, profumata... quest'anno non mi trucco nemmeno per andare a ballare... siamo vecchie compagna...

Bisogna correre ai ripari, e alla svelta. Riconoscere il problema è il modo migliore per risolverlo, giusto? Quantomeno è un buon inizio...
Quindi


Bad Carrot will be Back
Soon

giovedì 24 novembre 2011

Dammi mille baci e poi cento e ancora altri mille

"Laide lo succhia per due assi"

Ehm no, non l'ho letto sulla porta di un bagno delle scuole ciniche. Questa frase vorrebbe essere il listino prezzi di una prostituata, Laide appunto (assai economica e pare, esperta nel sesso orale), scritta sul muro di un Foro Romano.
Leggendo Dammi mille baci di Eva Cantarella non mi stupisco che alcune cose a scuola, venissero taciute, anche se saperle avrebbe reso molto più divertente e interessante la storia romana.
Finito "L'ambiguo malanno", un libro della stessa autrice che tratta della condizione femminile nel mondo classico, ero un po' delusa: mi era sembrato così noioso, tanto da arrivare a sentirmi un'ignorante, ma subito rincuorata da un'amica ben più intellettuale di me, che l'aveva trovato ugualmente molto ostico. Così, sebbene la copertina mi attirasse da morire, i dubbi non mancavano.
Ma leggendo la seconda pagina sono spariti tutti, rimpiazzati dalle risate scomposte.
Il libro abbraccia una materia davvero complessa ma ne parla con leggerezza, senza superficialità, trattando gli argomenti e approfondendoli con gossip e testimonianze letterarie che di aulico hanno ben poco. Racconta amori dovuti, proibiti e possibili, parla di rapporti famigliari, esalta le mogli esemplari e chiarisce le regole dell'amore omosessuale, fino a toccare il tema dell'aborto, un tempo accettato ma diventato crimine in quanto privava gli uomini del privilegio di decidere sulla vita della prole.
Una meraviglia, davvero. E non vedo l'ora di leggere I supplizi capitali!

martedì 22 novembre 2011

Meet the media what??

Ci terrei a dedicare un caloroso ringraziamento alla Regione Lombardia, alla Camera di Commercio di Milano e a Meet the Media Guru, il programma culturale che dal 2006, permette la diffusione dell'innovazione digitale e l'incontro con i suoi protagonisti a livello internazionale.
Quest'anno, per la sesta edizione del programma, l'ospite atteso era John Lasseter, direttore creativo della Pixar, atteso alle 21 di ieri sera presso il teatro Dal verme di Milano. L'evento avrebbe anticipato la mostra PIXAR, 25 anni di animazione, che aprirà domani e rimarrà al P.A.C. fino al 14 febbraio.



Attendevo con ansia l'arrivo di questa serata da due settimane. Mi dissero che per partecipare all'evento era necessario iscrivermi e ho provveduto quindi, una volta informata che la consegna dei pass sarebbe avvenuta alle ore 20,30, mi presento puntuale davanti al teatro diciamo per le otto, incontro i miei compagni cinici e scopriamo che il professore è assente giustificato: guarderà l'evento in streaming comodamente seduto sul divano.
Fuori però c'è un po' di gente.... un po' troppa gente... chiediamo a qualcuno se siano iscritti anche loro e riceviamo solo risposte affermative ma essendo davvero tanti, formiamo un delizioso effetto Burns (andate al quinto paragrafo) e rimaniamo tutti fuori al freddo. Mi sono iscritta da due settimane... tsk gente dietro di me l'ha fatto due mesi fa!
Alle nove meno cinque, senza che avvenga la consegna del famigerato pass, riusciamo ad entrare ma, essendo il teatro ormai pieno, ci chiedono gentilmente di accomodarci nella saletta delle proiezioni dove potremo seguire l'evento in streaming.
Sul megaschermo compare il viso sorridente di Maria Grazia Mattei che, dopo una breve presentazione, introduce sul palco il presidente Roberto Formigoni per i ringraziamenti di sorta. Della durata di un quarto d'ora.
 - Forse Lasseter è in ritardo?
 - No, probabilmente sarà fuori con gli altri e non riesce ad entrare...
Ma finalmente arriva, introdotto da una breve siglettina che forse in sala hanno anche visto. Noi no. Sullo schermo c'era questo:

"PER QUESTIONI DI DIRITTO D'AUTORE, 
ALCUNI CONTENUTI MULTIMEDIALI
NON POTRANNO ESSERE DIFFUSI"

...
Ed ecco John. Saluta, ringrazia e si presenta. Poi inizia a raccontare la sua storia, dall'infanzia all'università, fino ad arrivare al 1986, anno in cui Steve Jobs acquistò la LucasFilm, da quel momento Pixar. Detto ciò, introduce alcuni dei suoi lavori storici, ovvero i corti Nitemare (1980), Luxo Jr. (1986) e Knick knack (1989) introdotti - per noi reietti - dalle parole

"PER QUESTIONI DI DIRITTO D'AUTORE, 
ALCUNI CONTENUTI MULTIMEDIALI
NON POTRANNO ESSERE DIFFUSI"

...
A quel punto mi sono alzata e ho seguito la folla diretta verso l'uscita.
E adesso direi che due osservazioni ci stanno:
Quale razza di organizzazione non è in grado di informarsi sulla capienza di una sala teatrale, lasciando che le iscrizioni affluiscano a frotte, senza alcuna moderazione? Voglio dire: organizzare un evento non significava munirsi della documentazione necessaria? In caso era sufficiente fare uno squillo in biglietteria e te lo dicevano subito!
Poi mal che andava, una volta raggiunto il numero massimo si inviava una bella mail agli sfortunati ritardatari mettendoli in lista d'attesa. C'è riuscita Esterni l'anno scorso, perchè voi no?
Inoltre, che senso ha diffondere un evento in streaming quando il contenuto fondamentale del suddetto è protetto da diritti d'autore e pergiunta non può essere proiettato? Ascoltiamo Lasseter che parla di aria fritta? No, bello il corto, mi ha toccata così tanto quella schermata nera con le scrittine... eh? Davvero? C'era anche *cosa a caso che non posso scrivere perchè non l'ho visto, il corto*???
Che poi, per noi reietti rinchiusi nella saletta proiezioni era difficile fare un collegamento diverso da quello dello streaming? Facciamo i cartoni animati, sarà mica difficile attaccare due spine...
No, grazie! Rinnovo il caloroso ringraziamento a tutti voi per questa serata... e io che l'altra sera mi sentivo quasi in colpa mentre guardavo un film della Dreamworks... tsk!

mercoledì 9 novembre 2011

Consigli per gli acquisti

Oggi, mentre bazzicavo alla Feltrinelli mi sono imbattuta nella più alta strategia di marketing mai vista in vita mia


Giuro che se non avessi già pagato (e speso tutti i soldi che avevo) lo avrei comprato immediatamente! 
Geni!!!