domenica 30 giugno 2013

C come Carrot. Ma non solo.

Pare che gli elevators pitch non mi si addicano.
Per essere più chiari, cosa essere elevator pitch? Dunque, come dice wikipedia, trattasi di un tipo di discorso, di solito in forma scritta, nel quale si presenta una persona o un'organizzazione a un possibile investitore. Il tutto condensato nel tempo necessario ad un solo viaggio in ascensore.
Ecco, ora fate come se gli investitori foste voi e io il comunicatore di turno, ne concluderete che ho toppato alla grande!
Mea culpa, ricominciamo da capo.
In questi giorni di totale nullafacenza e studio (poco ma buono), dopo tre intensi anni di lavoro ed esperimenti, ho pensato fosse arrivato il momento di farmi conoscere un po' e mostrare in giro ciò di cui sono e non sono capace. Forse perché spero che qualcuno, vedendo i miei lavori, decida di puntare su di me e darmi una possibilità, forse perché dopo le esperienze vissute e ascoltate a Torino, sono più fiduciosa rispetto al futuro mio e di tutti coloro che operano nel mio campo. Non so.
Fatto sta che ho deciso di aprire un blog, dove postare tutto, ma proprio tutto ciò che faccio e mandarlo in giro il più possibile.
Peccato che da una settimana, il suddetto blogghino aleggi nella più totale solitudine. Qualcuno l'ha visto, qualcuno ha guardato il video magari chiedendosi chi fosse la sconosciuta a cui appartenesse... Bene, sono io. Stavolta ci metto la faccia e soprattutto il nome e ci tenevo a dirlo a voi, che per due anni abbondanti avete ascoltato con pazienza le mie lagne, le mie congetture, i miei deliri del tutto anonimi.
Espormi non mi spaventa, ma la strada è a senso unico. Chi parte da qui può arrivare a me. Chi parte da me, qui non arriverà mai a meno che non sia io ad accompagnarlo (almeno spero). E se qualche ex fidanzato infido dovesse scoprire chi è LaCarota Cattiva, si prenda tutte le sue responsabilità. Io non ho mai scritto nulla che non fosse vero!

martedì 25 giugno 2013

Sei mesi di lavoro...

Dunque, ricconi.
Sono le sei meno cinque e mancano ancora molte, troppe ore prima che quest'improduttiva, infausta, sfigata, orrenda giornata si concluda. E ciò significa solo che molte altre catastrofi hanno tutto il tempo per accadere.
Oggi è una di quelle giornate in cui vorrei solo accoccolarmi tra le copertine (o visti i duemila gradi estivi, lanciarmi in due metri di piscina o mare o lago o specchio d'acqua a caso) e piagnucolare perché sono brutta, sfigata e circondata da gente cattiva, stronza, incompetente, che non si rende nemmeno conto di creare danno alla specie umana solo uscendo di casa la mattina. Carlo Maria Cipolla sarebbe fiero di voi! 
Ma procediamo con ordine.
Iniziamo col dire che già ieri, se non con qualche barlume di speranza, la settimana non dava sintomi di produttività. Con oggi le cose sono decisamente crollate a picco.
Il lunedì inizia con corse frenetiche, mail da spedire, istruzioni da acquisire, tutte per un ottimo scopo: pare infatti che il 5 luglio abbiano intenzione di presentare il mio lavoro fuori concorso ad un festival qui nei paraggi. Gioia et Gaudio
Pare dunque che le corse, la quantità di informazioni, l'attenzione verso gli ultimi dettagli siano giustificati da un evento che ripagherà tutta tutta tutta la mia fatica.

E INVECE NO!

No, perché oggi pomeriggio, dopo quattro ore di accurata esportazione, pare che il mio corto, quello per cui mi sono fatta sei mesi di culo atomico (con conseguenti effetti collaterali) sia stato fatto in un formato non proiettabile perché sullo schermo di un cinema, rischierebbe di apparire "pixelloso".

 - Ovvio che non potevi saperlo. Avrebbero dovuto avvertirti...

Già. Invece da dicembre pare che il formato da me scelto (per intenderci quadrato, 4:3 televisivo) fosse ottimo. Mi avevano chiesto come mai non avessi scelto un formato panoramico, ma non per ragioni di qualità, semplicemente di composizione e una volta saputo lo sviluppo della storia, sembravano tutti d'accordo a farmi usare il 4:3, in quanto un panoramico sarebbe stato del tutto inutile.
Ma dimmelo, che posso scegliere un panoramico e lasciare le bande ai lati, almeno faccio così. E spiegami chiaramente che serve per una qualità migliore. Spiegamelo perché io, che comunque non sono scema, se sento conferma, mi fermo lì.
L'ennesima prova che chi di dovere ne sa meno di quanto dovrebbe e a pagarne le conseguenze siamo sempre noi.
Sei mesi di lavoro praticamente inutile visto che non posso proiettarlo nemmeno al cineforum della parrocchia...

Take a look!

Ok sono ufficialmente fusa.
Prova definitiva: il mio click su "nuovo blog" anziché su "nuovo post". mi era già venuto qualche sospetto quando ho creduto di leggere sul cartellone del supermercato "arrosto di zucchine" anziché di vitello. Ora ne sono certa.

Comunque, non era del mio delirio mentale che volevo parlarvi, ma di questo nuovo (stavolta per davvero, senza deviazioni casuali) blog, fresco fresco e pronto allo spam aggressivo!

click to go!

Come il suo blog, questa ragazza è giovane (più o meno),fresca di formazione e colma di sogni e aspettative. Non è ancora diplomata e, in attesa degli esami, vorrebbe iniziare a mostrare qualcosa di sé e ciò che ha imparato a più gente possibile.
Se guardate bene, vi renderete conto di conoscerla già un po', quindi se avete voglia date un'occhiata, commentate e suggerite. E non abbiate paura di essere cattivi, lei lo è già!

lunedì 10 giugno 2013

Vorrei vedere Fra Cristoforo...

Di solito non mi piace farmi gli affari degli altri. O meglio, mi piace un sacco, ma non altrettanto spettegolare in mondovisione, qui o altrove. Ma stavolta è diverso perché se da un lato nessuno conosce i soggetti in questione (e chi li conosce è già ben informato e non scoprirà nulla di nuovo), dall'altro sono confusa, sconvolta e sento il bisogno di condividere questa confusone e magari raccogliere qualche parere in più.
Di questi tempi, in cui la censura blocca gli anime giapponesi ma tanto ce n'è abbastanza di tette, culi e quant'altro tra tv e social network da soddisfare tutti quanti, in cui è più semplice imbattersi in un dodo che in una tredicenne illibata, fa riacquistare un po' di fiducia nell'umanità sapere di poter trovare un esemplare di venticinquenne ancora vergine.
Mettiamo che l'esemplare si chiami A e chi ha avuto la fortuna di trovarlo si chiami B, quando B comunicherà agli amici ciò che ha trovato, questi ultimi saranno pervasi da una ben giustificata perplessità. Si sa infatti che il luogo comune porta a far pensare a nulla di buono, ma contrariamente ai peggiori pronostici, A si rivela privo di tare particolari di bell'aspetto, con una discreta vita sociale, una laurea, non sputa quando parla... è semplicemente una persona molto selettiva, potendo quindi concludere che B ha solo avuto molta fortuna e potrebbe sentirsi anche onorata di questa preferenza.
Mettiamo che A e B iniziano ad uscire insieme e dopo pochi mesi diventano a tutti gli effetti una coppia: sono felici, stanno bene, ma preferiscono non bruciare le tappe, per A è troppo presto ma B non chiede nulla, sembra rispettare i tempi di A.
I mesi passano, B, una persona non dal passato torbido ma diciamo "sufficientemente navigata", inizia a scalpitare. Sta molto bene con A e vorrebbe tanto condividere qualcosa in più che semplici telefonate, lunghi scambi di messaggi e cuoricini a profusione sulla bacheca di facebook. Insomma, di tempo ne è trascorso a sufficienza, tanto da conoscere anche i suoi, quindi perché non fare un passettino in più? Affronta quindi l'argomento con A che però preferisce aspettare il "momento giusto", perché ora è troppo presto.
Il £omento giusto" sembra non arrivare mai. Nonostante i pronostici degli amici risalenti al capodanno precedente, la verginità di A sembra così salda da arrivare non solo a vedere il nuovo anno, ma resistere anche per i sei mesi successivi.
Non serve dire quanto ne risenta l'umore di B, che le tenta tutte per sfondare questa parete e ottenere ciò che vuole (non vuole solo quello, altrimenti non starebbe ad aspettare così tanto... no, giusto per chiarire). Ma qualsiasi sforzo sembra inutile, persino invitare A a dormire insieme, perché A mette subito le mani avanti:
 - Dormiamo nella stessa stanza, ma in letti separati.
Lo sconcerto di B è alle stelle. E la sua autostima ormai sottozero. Quanto ancora terrà duro? E non A nel non concedersi, ma B a gridare un sonoro FOTTITI e gettare tutto nel dimenticatoio, uscendo ad ubriacarsi e recuperare i mesi perduti.
Ora cosa c'è di strano in questa storia? Suvvia, ci troviamo semplicemente davanti ad una colossale figa di legno! Ne è pieno il mondo, direte voi, non c'è motivo di sconvolgersi tanto, soprattutto se pensiamo che a volte fanno così senza nemmeno essere vergini.. ricordo una discussione col mio ex, il quale mi accusava di essere stata un po' vacca con lui ad essermi concessa dopo solo cinque mesi (era la prima volta eh), quando invece la sua amica, così seria e perbene, l'aveva fatta sudare quasi un anno al suo ragazzo, dopo averla data a mezzo mondo. Perché con lui era seria... Vedete? Al mio ex un esemplare come A sarebbe piaciuto da morire. Soprattutto se pensate che solo qualche mese prima mi aveva confessar che cinque mesi per lui erano stai un'attesa logorante e avessi atteso ancora, mi avrebbe mandata a cagare. Evviva la coerenza! Per fortuna l'ho mandato a cagare io.
Comunque, stavamo dicendo, che sarà mai? Peccato che abbia omesso un piccolo particolare fondamentale in questa storia.
A è uomo. Etero. Quindi B è per forza donna, ma... A E' UOMO!!!
Ok, d'accordo, ho omesso un altro piccolo particolare, A è anche cattolico, ma non praticante, quindi ormai da mesi tutti ci chiediamo cosa diavolo lo freni. Continua solo a ripetere che non si sente pronto e ormai noi tutti chi chiediamo, PRONTO PER COSA? Si rende conto che non ha più quindici anni, che le relazioni cambiano e a quest'età il sesso è importante? Posso capire le sue paure, magari teme di perdere B, la quale però ha già ampiamente dimostrato in mesi e mesi di attesa, la sua presenza e la sua serietà, ma ora si sente brutta, rifiutata, triste e non riesce a farsene una ragione. Perdipiù ci tiene così tanto che non sembra nemmeno semplice dirle quello che pensiamo, ma visto l'andazzo, abbiamo cominciato ad essere brutali, consigliandole di metterlo alle strette, mollarlo e vedere come reagirà. Siamo forse estremisti? Magari si, però cavolo!
Dunque carissimi omini, mi rivolgo anche a voi che vi lamentate della quantità di fighe di legno: oggi vi ho dimostrato l'esistenza di esemplari del vostro genere che possono comportassi dannatamente peggio.