venerdì 4 gennaio 2013

Faccino perfetto

"Scegliete una persona che denigra l'amore, non chi continua ad esaltarlo. Scegliete una persona che ha ancora il fantasma di un ex negli occhi e fa fatica a parlarne, non quelli che dopo due giorni vanno in giro a dire che era un coglione. Scegliete chi evita il vostro sguardo per dirvi che gli piacete, non chi ve lo scrive ogni giorno su una bacheca di un social network. Scegliete loro. Ve lo assicuro. Vi ameranno. Vi ameranno anche dopo che li lasciate, vi ameranno anche quando non li penserete. Se poi scrivono, suonano, dipingono, state sicuri che sarete i loro amori maledetti. Vi ameranno non perché sono patiti dell’amore, non perché hanno bisogno di qualcuno o si sentono soli, loro anche senza di voi vanno avanti egregiamente. Non ameranno mai l’amore ma voi."

Deborah Simeone


Lo hai scritto tu. No, non l'hai scritto, in realtà l'hai solo condiviso, ma condividerlo su uno stupido social network significa in fondo che lo condividi in tutti i sensi, no?

E' buffo che, dopo giorni in attesa dell'ispirazione giusta, sia arrivata proprio da te.
Avrei dovuto volatilizzarmi in una nuvola di polvere dopo cinque minuti, ancora col bicchiere di vino in mano, non dirti nemmeno come mi chiamavo, tanto il tuo nome lo conoscevo già da un pezzo, ma non avevo scelta. Avevi già deciso tu, come hai sempre fatto. Avevi appeso i manifesti, mobilitato chiunque nel raggio di un chilometro e fatto sapere a tutti che mi volevi, dopo avermi vista un paio di volte, senza sapere né come mi chiamassi, né di che colore avessi gli occhi (sei rimasto deus eh?)
Per un attimo ci ho quasi creduto, avevi deciso che tutto dovesse essere perfetto e ci sei riuscito, probabilmente senza star troppo dietro ai dettagli. Le cose venivano da sole e quasi mi stupivo di come potesse essere tutto così facile. L'avevi deciso... finchè ti è parso. All'nizio avevi accantonato tutto pur di stare con me, esistevo solo io e non mancavi di ricordarmelo anche quando non era necessario. Avevi messo da parte anche quei quattro anni della tua vita che, nonostante l'invadenza, continuavi a reprimere e a nascondere, denigrandoli, per paura che potessero rovinare le cose. Troppo scomodi per te, troppo scomodi per quella maschera di perfezione che, da quando ti conosco, continui a costruirti intorno. Non affrontiamoli ora, verrà un tempo anche per loro. 
Poi il tempo è arrivato ma, nonostante tutto, la cosa a cui tenevi di più era mantenere quell'immagine impeccabile con cui ti rapporti al mondo. Non sono stupida, nonostante tu stessi negando con tutte le tue forze, è stato piuttosto semplice far crollare quel guscio, che hai raccolto pezzo per pezzo pur di non apparire vulnerabile. Ti sei ripreso subito, pur di non apparire debole, hai ricominciato a decidere e hai pensato che ormai non ci fosse più bisogno di mettermi al centro della tua vita. Non che prima fosse necessario, ho sempre amato l'equilibrio, ma se a te piaceva così, io non avevo scelta. E non ho potuto scegliere né farti capire che certe cose è bello deciderle in due, o che quantomeno un secondo parere sarebbe gradito. Perché tu sotto molti aspetti ti basti da solo, fai grandi cose e non hai bisogno di nessuno, o forse pensi che nessuno sia all'altezza della situazione. Sicuramente non pensavi che io lo fossi. Tu decidi sempre tutto, decidi anche per gli altri e quando vuoi che una cosa finisca, deve finire, senza bisogno di affrontare il problema, senza chiedere il parere dell'altro, senza rischiare di apparire nuovamente debole macchiando la tua perfezione. 
Ancora adesso mi chiedo se la tua gentilezza sia dovuta ad un profondo esame di coscienza, unita al mio equilibrio o semplicemente alla paura di far brutta figura con me. Tranquillo, non credo tu possa cadere più in basso di così. Potresti migliorare però, smettendo i panni di quell'essere perfetto che tutti ti credono, iniziando a dire quel che pensi ed esprimendo schifo o disappunto quando qualcosa non ti piace. Smettendola di professare ci che credi universalmente giusto ma che dimostri non troppo tuo, comportandoti esattamente al contrario. Se per una volta fossi sincero per davvero credo che inizierei quasi a stimarti. 

2 commenti:

  1. ecco, io non so bene cosa dire... ma capisco. e conosco 'il genere'. disgraziatamente.
    un abbraccio.

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    1. spero sia una sindrome meno diffusa di quel che penso...
      Un abbraccio a te :)

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