lunedì 31 marzo 2014

Il passato ha le lenti rosa

Soffrire di nevrosi penso sia un problema comune a tutti. Con l'avvicinarsi dei trenta però, rendersi conto di avere la stessa nevrosi che affligge quasi tutte le persone anziane non è di certo confortante.
Non so se questo problema abbia un nome scientifico, ho anche cercato su google ma a parte un sito sull'educazione, uno sui giovani in crisi per mancanza di lavoro e il vaccabolario (???) la mia ricerca non ha prodotto risultati degni di nota. Per fortuna non ha nemmeno annunciato morti imminenti, il che può capitare, googlando sintomi di svariato tipo, quindi mi sento sollevata, anche se penso sia difficile che la costante malinconia per il passato porti alla morte, a meno che non si pensi direttamente al suicidio ma, non essendo il mio caso, posso stare tranquilla.
Proprio così miei cari, da che io abbia memoria, sono sempre stata un'incurabile malinconica, alla ricerca di un passato ormai lontano e superato. Me ne rendo conto sempre più ogni anno che passa: ripensando a quello precedente, provo spesso nostalgia e rimpianto, anche se lì per lì quei momenti non mi sembravano nulla di particolarmente divertente e, quasi di sicuro, li avessi trascorsi ripensando con altra nostalgia a quelli passati l'anno prima ancora.
Non che sia incapace di godermi l'attimo. Si, di solito il presente mi fa un po' schifo, ci metto qualche tempo a digerirlo, ma spesso il processo non richiede più di una manciata di ore, dopo le quali posso affermare di aver passato una bella serata, un bel pomeriggio, una bella giornata in generale. Ma capire se è davvero un bel periodo, misurandolo sulla lunga durata, quella è un'altra faccenda.
Non do giudizi affrettati, solitamente quando lo faccio, la situazione finisce per rivoltarmisi contro. Ho bisogno di tempo per capire se ciò che ho fatto, se quel che è successo e che mi ha portata dove sono ora sia stato davvero bello oppure no. Il problema è che il giudizio cambia a seconda di come guardi le cose, e più passa il tempo, più queste prendono una bella forma, anche se a guardarle da vicino sembravano davvero brutte.
Ciò che trovo assolutamente incomprensibile è come sia possibile rimpiangere qualcosa che, nel momento stesso in cui lo avevi, ne avresti fatto volentieri a meno. E' malato, perverso... assurdo! No?
Eppure succede.
Succede che passi un anno a lamentarti, a non dormire la notte, a sentirti brutta, stupida e incapace, ti passa la fame, ti svegli ogni mattina sempre più incazzata e ti senti dire che tutto questo malessere è visibile anche a chi ti vede poco, ma adesso, a 365 giorni di distanza, daresti via un pezzo di anima (non tutta perchè l'hai impegnata anni fa e non sei ancora riuscita a riscattarla per intero) pur di tornare indietro.
Spiegatemi perchè una persona normale dovrebbe desiderare così tanto di rivivere qualcosa che nella realtà sembrava essere stressante e difficile? Perché la testa dovrebbe cancellare tutti i brutti ricordi lasciando solo quelli piacevoli? O peggio, perché trasformarli rendendoli carini?
Ci ho messo un'eternità a ripescare le notti insonni, l'autostima a terra, le incazzature mattutine, perché su due piedi, quel che ricordo sono i pomeriggi a lavorare,  le battute cretine, le lezioni di sceneggiatura (appunto... cioè), le pause trascorse al sole a chiacchierare e bere il caffè...
Non è normale. Sono ricordi distorti, filtrati, parziali! Non dovremmo imparare dal passato? Sembra proprio che la mia testa abbia deciso di non collaborare e, almeno per ora, farmi navigare nella nostalgia senza pensare troppo a quel che ho ora, rimandando gli apprezzamenti seri all'anno prossimo (forse, non è detto che succeda).
E in tutto questo mare di nostalgia non giustificata, la cosa più buffa è rendersi conto di non aver perso le cose importanti ma, al contrario, di averle vicine, alcune molto più di quanto un anno fa era solo concesso desiderare.
Mentre cerco di trovare delle risposte sensate vi lascio, condividendo uno dei tanti momenti di follia, che ora posso solo permettermi di ricordare.


3 commenti:

  1. L'anima impegnata anni fa mi ha fatto morire :)
    Tranquilla anch'io spesso mi crogiolo nel ricordo dei bei tempi andati.
    Poi per fortuna torno sulla terra...

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  2. Succede succede... a tanti. Me compresa. Con gli anni non va via, ma diminuisce nel senso che ti concentri più soltanto su detterminati momenti del passato. O forse ne fai dei macro ricordi, per cui avrai più nostalgia dei primi anni del liceo piuttosto che della gita di terza (per esempio). Bah, fammi sapere se succede anche a te, così poi lo scriviamo noi l'articolo su internet :)

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    1. Non so se capiti o meno, per il liceo provo una nostalgia generale... forse hai ragione tu, perché col tempo i periodi diventano per forza macroricordi, fatto sta che vivo nella costante convinzione che "stavo meglio prima"...

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