venerdì 7 dicembre 2012

Dave Brubeck è morto

E ha mancato per un soffio i 92.
Io di lui so poco e niente, probabilmente ho ascoltato un decimo del suo repertorio, Jazz impression of Japan e poco altro. Sono fiera di sapere che la canzoncina della pubblicità della banca l'ha scritta lui. La mia conoscenza si chiude qui. Ho scoperto che era morto perché un mio amico l'ha scritto su facebook, anche Repubblica e, a quanto pare Mtv ne parlavano.
Non volevo scrivere l'ennesimo post di commiato ad un artista che se ne va, semplicemente sfogarmi. Perché c'è informazione di massa, informazione di nicchia e per ultima, c'è quella silenziosa e inesistente.
In questo periodo, a parte lavorare come una matta, sto facendo poco e nulla. Non riesco nemmeno a leggere i giornali, saranno mesi che non vado ad un concerto, settimane che non vedo uno spettacolo, figuriamoci a una mostra... e nella maggior parte dei casi, io di questi eventi interessanti manco ero al corrente.
So che in parte è colpa mia, il lavoro c'entra e non c'entra ma cazzo! Sono stanca di scoprire cose cazzeggiando su facebook, recepire informazioni incomplete, captare parole qua e là, sbattermi ore per trovare un modo interessante e alternativo di passare le serate, finendo a volte col fare un buco nell'acqua per poi scoprire il giorno dopo, di essermi persa lo spettacolobarraconcertobarrajamsessionbarraeventoculturaleacaso dell'anno.
Perché se fai parte di un giro particolare, le notizie ti piovono dal cielo senza nemmeno bisogno di andare a cercarle. Se ne sei fuori, o hai fortuna, oppure finisci per rimanere all'oscuro di tutto. Ogni informazione viaggia per passaparola, rimanendo nelle mani di una ristretta cerchia di addetti ai lavori, allargandosi un po' ai loro amici e conoscenti.
Quest'estate ho scoperto un reading di poesie con accompagnamento musicale dietro casa mia solo perché ero uscita con un'amica a bermi una birra, l'ultimo spettacolo che ho visto, non fosse stato per un'amica me ne sarei rimasta a casa, mi è capitato di imbucarmi a un vernissage (e mangiare gratis e molto bene) dopo esser rimasta affascinata dalla stradinapiena di brillantini e candele per terra e ho saputo di un paio di concerti interessanti (si parla dell'anno prossimo) sbirciando il sito di Tony Arco. Che io manco sapevo chi cazzo fosse Tony Arco se non avessi stalkerato l'intera rete internet per captare informazioni su un suo allievo di cui ero follemente innamorata... Vogliamo parlarne? Questi eventi passano in sordina e spesso e volentieri chi li organizza è mosso semplicemente dalla passione e si fa carico di tutte le spese, infatti di rado si finanzia qualcosa di nuovo, di diverso, che potrebbe non fruttare abbastanza. Il rischio è troppo alto.
Molto meglio stare a casa a guardare la finale di XFactor comodamente svaccati sul proprio divano. Lo sanno tutti che è domani sera, è scritto ovunque!

2 commenti:

  1. hai ragione, ti capisco bene perchè se voglio sapere qualcosa, devo per forza guardare facebook e sperare nel passaparola, oltretutto non ci sono particolari attività nell'arco di 20 km da me quindi devo informarmi e spostarmi...

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    1. Io per fortuna vivo in una città con sufficiente fermento. Però quando copro che le possibilità sono il doppio di ciò che si vede tutti i giorni, m'incazzo a morte!

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