sabato 10 settembre 2011

Le avventure del signor Rossi nel paese delle bustine di thè

 Più e più volte mi chiedo perchè l'italiano medio decida di trascorrere le sue vacanze all'estero.

L'italiano medio, anzi, LITAGLIANO non impara le lingue, a lui non interessa e le trova inutili. A malapena conosce la sua.

Litagliano non viaggia da solo, preferisce muoversi in branco. In questo modo si sente protetto, sia dalla sua ignoranza delle lingue straniere (evitando così situazioni difficoltose e soprattutto imbarazzanti) sia ovviamente dalla reputazione di sfigato. Perché stare da soli è da sfigati.

Litagliano non parla, URLA. E se non urla con gli amici, urla al cellulare. E se non sta parlando al cellulare, canta URLANDO.

Litagliano non si adatta, non ne è in grado, non gliel'hanno mai insegnato.

Litagliano non dorme negli ostelli. Solo in albergo. Perchè l'ostello puzza ed è pieno di brutta gente sconosciuta, che potrebbe anche rubare qualcosa. Infatti non importa quanto litagliano decida di fermarsi. Lui avrà sempre sedici valigie.

Litagliano s'incazza quando, all'estero, la mattina non può concedersi l'espresso. Ma quella dell'espresso è solo la punta dell'iceberg. Non gli piace provare cose nuove. Ovunque lui si trovi va al ristorante italiano, ordina gli spaghetti o la pizza e ci rimane male perché non sono buoni come a casa sua. In alternativa sceglie il mac donald's.

Litagliano visiterà i quattro angoli più famosi della città senza spingersi oltre. Finiti quelli troverà un punto dove appollaiarsi insieme al suo branco e lì trascorrerà il tempo rimanente. Lì o per negozi.

Spenderà miliardi per vedere la statua di cera di Monica Bellucci (o divaacasomenoespressivadiuntavolino) ignorando posti più interessanti e soprattutto gratis. Infatti troppo spesso litagliano coincide con quello che molti chiamano TURISTA (altra razza da cui stare ben lontani): lui non scopre le cose, non vi si addentra e non mostra interesse. Si limita ad osservarle da fuori, come attraverso un vetro. E gli basta scattare una foto per sentirsi più ricco.

Qualche volta però litagliano decide di avventurarsi all'estero e cercare un lavoro, impresa ardua.

AIM LUCCCHING FORAJOBBE”! Sarà la sua frase d'esordio.

Scartato più e più volte, l'unico lavoro che gli verrà offerto è quello del bagarino. I suoi colleghi saranno altri itagliani con cui parlerà solo itagliano. Le sue mansioni consisteranno nel presentarsi al botteghino la mattina presto per essere spedito a comprare biglietti (su prenotazione di ignari turisti creduloni) in vari teatri. Li riporterà quindi al botteghino dove gli stessi turisti pagheranno quei biglietti il doppio se non il triplo. Per ogni biglietto acquistato, litagliano guadagnerà un tot fisso. Per questo lavoro vengono assunti solo e solamente itagliani.

Litagliano che invece ce l'ha fatta, da anni ormai ha abbandonato la terra natia e, dopo mille sforzi ha deciso di aprire un'attività all'estero, la lingua l'ha imparata. Conosce molto bene la città. Aprirà dunque un'agenzia, sfruttando il nome di una famosa scuola per conto della quale, affitterà gli appartamenti, all'oscuro della suddetta scuola, la quale si vedrà costretta ad affiggere un cartello poco sotto l'insegna, in cui assicura di essere la sola ed unica con quel nome e di diffidare delle imitazioni.

Poi ci stupiamo della nostra reputazione?

9 commenti:

  1. Mi è capitato di vergognarmi profondamente per "itagliani" vicini a me mentre ero all'estero. Da sprofondare, mentre loro erano tronfi nella loro infinita cafonaggine...

    Sono perfettamente d'accordo sull'adattarsi e soprattutto assaggiare quello che ha da offrire la cucina locale... però sul caffè farei un discorso a parte, non mi va giù che definiscano "espresso" una tazza (tazza!) di caffè. :P

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  2. no giardigno, la parola giusta e' AMBELLIVABBBBBOL!!

    no dai Q, l'espresso dopo secoli hano imparato a farlo. la brodaglia e' americano...

    CAROTA SLOGGATA @ internet cafe'

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  3. Parigi. Espresso. Tazza.

    Crea tu una frase con questi elementi, che al solo pensiero sto male di nuovo :P

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  4. Maddai, non siamo tutti così!! :(

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  5. Q uomo: qualsiasi frase che contenga parigi potrebbe diventare inquietante... però ricordo che il cappuccino lo facevano bene...

    Q donna: vero, ma noi siam gente di un certo livello!

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  6. "Q uomo" e "Q donna": con questa definizione ci immagino stile cartoni animati (principalmente di qualche anno fa), io con la tutina aderente azzurra, lei con quella rosa. :D

    (poi me la spieghi la storia di "parigi inquietante", vero? o_O )

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  7. Post perfetto ;)
    A volte credo che chi si stupisce di più della nostra reputazione sia proprio l'itagliano medio.

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  8. Grazie =) vero.. che amarezza...

    Q uomo con tutina azzurra a me parigi non piace... non la trovo una città accogliente...

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