Dando un occhio all'attuale status del mio blog percepisco il bisogno di un drastico cambiamento di rotta. No, dico, cinque post letterari, due cinematografici o giù di lì... temo urga della frivolezza, ORA! Sai mai che mi si scambi per un'intellettuale...

Ci sono giorni come questo in cui amo pormi domande esistenziali, sarà che ieri sera ho riacquistato un po' di brio, sarà che al contrario, ho trascorso le ultime due settimane nel tunnel dell'incazzosità andante, tuta da ginnastica, cheetos nei capelli... (rendo l'idea, no?) fatto sta che non riesco a non ricollegare la faccenda ad una questione neanche poi tanto razionale. Non che la causa scatenante sia solo quella, però gioca un ruolo tutt'altro che secondario.
Quando noi donne discutiamo, tralascaindo gli argomenti più prevedibili quali scarpe, borse, vestiti, problemi fisiologici, pettegolezzi, o quelli meno mainstream come libri, film, politica, cultura generale, solitamente stiamo aqffrontando un tema molto delicato e combattuto. Gli uomini.
Poco conta che la donna a parlare sia single oimpegnata, quando l'argomento in causa è questo, assai di rado vengono emessi giudizi positivi: gli uomini sono creature semplici, sono stupidi, non sanno mai cosa vogliono, sono solo degli stronzi, non ragionano, trogloditi, animali, insensibili, bastardi!
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Il loro cervello funziona un po' come il sistema binario. Acceso, spento. Non cercare di cavarne di più perchè rischi di fallire.
Mi disse un tempo un'amica fidanzata. Felicemente, per giunta.
Quindi, se la logica non m'inganna, nella mente femminile vige un postulato basilare: un uomo è e sarà sempre inferiore ad una donna.
Già... ma allora come mai gran parte della nostra felicità deriva proprio dalla loro approvazione?
Com'è possibile che siano creature giudicate inferiori a controllare le sorti della nostra autostima?Perchè permettiamo che questo accada?
Riflettiamoci su: ci sono tanti fattori in grado di cambiare il nostro umore, un esame superato a pieni voti, un successo lavorativo, un pomeriggio di sole trascorso con un'amica... tutti più o meno rilevanti. Ma cos'è che ci rende davvero felici se non la presenza e l'affetto maschile? Di esempi potrei farne a bizzeffe, partendo dai più stupoidi per arrivare a quelli seri: la sera che mi metto in tiro, i complimenti di dodici amiche non sortiranno lo stesso effetto di quello da parte di un solo uomo; un esame passato con 30 ma trascorrendo il pomeriggio a fare shopping selvaggio non sarà soddisfacente quanto prendere un 27 con la prospettiva di telefonare trionfante al fidanzato di turno sentendomi dire "brava amore, spacchi il culo ai passeri! Vieni da me più tardi?". Allo stesso modo, una donna single, con un lavoro che ama e uno stipendio da far invidia ai peggio dirigenti di banca, non sarà realizzata quanto una fidanzata o moglie dal modesto impiego. La prima sentirà che le manca qualcosa. A meno che non si tratti di una simil Samantha Jones. Ma si sa dove la bionda soddisfa le sue voglie, quindi la questione cambia poco.
Io stessa ricordo con molta più nostalgia periodi neri d'insuccesso lavorativo e scolastico, ma trascorsi accanto al mio ex, rispetto agli anni da single costellati da voti altissimi a breve distanza, risposte positive, serate divertenti e pomeriggi di gossip con amiche, soddisfazioni e giorni proficui al lavoro.
Se davvero consideriamo l'uomo una creatura tanto infima, come mai ne abbiamo tanto bisogno?
Saranno frasi fatte che le amiche sfoggiano come mera consolazione (personalmente mi fanno pure un po' incazzare), sarà dovuta all'insoddisfazione e la voglia di rivalsa di ogniuna di noi... fatto sta che non riesco a venirne a capo... tanto questa settimana tra lezioni e lavoretti, non credo che la questione mi toglierà il sonno...